GaMe MaStEr - Anno 1452, 13 Mirtul - Miniera di Black Cave, Montagne della Spada

 

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L'acuto udito di Variz percepì con anticipo il sibilo delle frecce in arrivo. Ne cercò di determinare la direzione e ne segui' la rotta fino al momento in cui si piantarono rumorosamente nel terreno. Erano chiaramente 4 frecce d'argento, che nemmeno da immobili sembravano perdere l'energia che sfrigolava ancora sulle loro superfici.

Il suo istinto innato lo porto' immediatamente a voltarsi verso il punto dove presumeva potessero essere state incoccate: fece in tempo a scorgere un luccichio a metà altezza della parete est, luce che poi si tramutò velocemente in dolore. I suoi occhi da drow erano particolarmente sensibili alla luce, come tutti quelli della sua razza, abituati a vivere nelle profondità. Se li coprì con i palmi delle mani, sperando che il dolore sarebbe passato in fretta.

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Bel tentativo di Variz ma il basso risultato con i dadi e sottratto il modificatore negativo (7-1=6) non ha certamente aiutato. - 1 PF simbolico per testimoniare il dolore acquisito e di conseguenza è al momento intento a cercare di migliorare la sua vista.

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Le parole di Morgran "fratello, non ce l'avevo con te" ebbero l'effetto sperato di calmare il guardiano, il quale spostò la sua arma al suo fianco mentre continuava a guardarlo fisso negli occhi. "Nemmeno io se è per questo, ma non mi hai lasciato scelta. Bella presa comunque su quell'ascia, i miei complimenti." Allungò verso Morgran il palmo aperto della mano in un tentativo di presentazione. " Sei degno di brandirla e rispetto la tua forza. Mi chiamo Krum e benvenuto presso la nostra miniera...sempre che le vostre intenzioni non diventino ostili ovviamente". L'onore tra nani era proprio una cosa seria.

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Morgran ha osservato e memorizzato l'individuo uscito dalla porta dell'ufficio di Barak, ma al momento è completamente estraneo alle sue conoscenze. Idem per le frecce: Le osserva, rimane estasiato dalla loro fattura elaborata ma non ne riconosce la provenienza. Di una cosa però rimane sicuro...il braccio che le ha impugnate appartiene ad un più che abile arciere capace di gestirle.

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Una volta usciti tutti dalla stanza, a Perla venne in mente di cercare d'intrufolarsi all'interno: provo' a spingere la finestra nella speranza di trovare le ante aperte ma non fu fortunata, erano correttamente chiuse dall'interno. Leggermente sconsolata, lascò perdere questa idea e si avviò con passo deciso ma allo stesso tempo guardingo, verso l'ingresso dell'ufficio e verso i suoi compagni.

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Molte interrogativi al momento e poche risposte. Vediamo adesso cosa escogiteranno i nostri avventurieri. Alla prossima!