GrUppO - Anno 1452, 13 Mirtul - Miniera di Black Cave, Montagne della Spada

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Variz osservò il risultato del suo piccolo esperimento di magia. Era compiaciuto per essere riuscito a lanciare il trucchetto magico senza essere visto. Era contemporaneamente meno compiaciuto per quelle poche informazioni che aveva ricavatocon quel suo esperimento: quei quattro personaggi sembravano dannatamente pericolosi. 
Quando Variz si rese conto che i quattro, riportata la situazione dei cavalli alla normalità, si stavano muovendo all'unisono verso Morgran, si rese anche conto di cosa stava facendo il compagno. Era estremamente sicuro di aver detto al nano di non esagerare. Come il nano fosse riuscito ad interpretare e mutare queste sue parole in: "dai battaglia ed ingaggia in corpo a corpo il nano guardiano", rimase per lui un mistero.

"Morgran! Ma cosa..."

Morgran era profondamente soddisfatto del diversivo moderato che aveva creato, anche se, quando l'arma del nano guardiano calò su di lui e venne parata, ne colse a pieno il peso e la potenza. Il tutto fece scomparire il sorriso beffardo dalla sua faccia. Che potenza quel fratello. Ovviamente, implicitamente, scattò in un angolo remoto del suo cervello nanico il paragone con il fratello. Non voleva essere da meno e stava già pensando a come controbattere a quell'attacco quando...

Le quattro frecce si piantarono a terra con potenza e precisione.

Variz sembrò essere il più veloce a reagire. Osservò l'inclinazione che avevano assunto le frecce nel terreno, ne calcolò così, insieme alla direzione da cui provenivano, una possibile traiettoria.

Individuato un plausibile luogo di tiro iniziò a scandagliarlo.


NoN GdR

Se non lo individua, ovviamente non scandaglia un fico secco e la parte che segue va ignorata.
Variz vorrebbe capire, a partire dal luogo ipotizzato da dove potrebbero essere partite le frecce, se c'è qualcuno che si sta comportando in maniera anomala. Lo fa ovviamente con la sua penalità allo stare alla luce del sole, ma pazienza. Vorrebbe capire se, per esempio: vede una figura con un arco che si allontana, se tra tutte le figure naniche che stanno accorrendo verso di loro, intravede qualcuno che si sta muovendo in un'altra direzione; se tra tutti quelli che stanno camminando c'è qualcuno che corre, o viceversa. Vorrebbe capire se intravede o capisce chi potrebbe aver lanciato le frecce.


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Morgran venne poi attirato dal capo dei quattro. Quello appena uscito dall'edificio e seguito a ruota da un altro nano, che ipotizzò essere il famigerato Barak. Prima si assicurò che l'altro nano, il guardiano, si fosse anche lui fermato per davvero, relativamente al loro piccolo battibecco, e poi cercò di focalizzare la sua attenzione su quell'individuo. Notò lo sputo verso le frecce. Cercò di memorizzarne ogni piccolo particolare. Cercò di memorizzarne il tono della voce, se avesse dei tatuaggi o qualche altro dettaglio degno di nota.

Vistolo salire sul cavallo ed andare via, si rivolse al nano guardiano.

"Fratello, non ce l'avevo con te..." disse rivolto al nano guardiano, liquidandolo con quelle poche parole, per poi fare due passi verso le frecce per esaminarle.

In tutta questa grande confusione una vocina era venuta meno.
Che ne era stato di Perla?


NoN GdR

Morgran nota qualcosa nel suo esaminare le frecce, sempre che il nano guardiano glielo permetta. 

Veniamo ora a Perla: devo chiedere al sommo Dungeon Master se l'halfling aveva colto qualche precedente stralcio di conversazione tra Barak ed il suo ospite. Poi devo chiedere scusa al Dungeon Master per quello che farà Perla, ma la piccola halfling è troppo curiosa. Quanto segue nasce dall'ipotesi che sulla scrivania di Barak ci siano dei documenti... che ovviamente Perla vorrebbe esaminare, anche se solo velocemente.
Qualora non ci fossero dei documenti, la parte sottostante sarà da ignorare e Perla non farà quanto scritto di seguito, ma si porterà all'angolo dell'edificio, restando nascosta ed esaminando la situazione da quella posizione privilegiata.


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Perla vide dapprima uscire lo strano figuro, che ad essere sincera, gli incuteva un poco di timore. Poi vide anche Barak alzarsi dal tavolo ed uscire dall'edificio. Lo sguardo di Perla rimase fermo sulla scrivania, laddove il nano aveva poggiato le grandi e corpulente mani per aiutarsi nell'alzarsi dalla sedia. Sul tavolaccio erano rimaste delle carte. Perla fece un respiro profondo.
Alla mente, in maniera del tutto improvvisa, balzarono alcune immagini di quando, da bambina, era solita, per vincere le scommesse fatte con Morgran, infilarsi in ogni dove ed uscirne con l'agognato premio in mano, oggetto della scommessa con il nano. Era più forte di lei. Il richiamo di quelle carte e la curiosità di poterci mettere lo sguardo sopra ebbero la meglio. S'immaginò la faccia del compagno nano.
Fece un secondo respiro profondo e provò ad aprire la finestra per entrare nella stanza. Voleva posare lo sguardo su quelle carte per carpire qualche segreto o qualche informazione che, sperava, le sarebbe tornata utile in seguito.



Ed ora non mi rimane che salutarvə e darvə appuntamento...
...al prossimo incontro!


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