MaStEr - Anno 1452, 13 Mirtul - Miniera di Black Cave, Montagne della Spada


 

GDR

Barak quasi non ascolto' le ultime parole del racconto, la sua mente vagava disperatamente altrove. Lontano chissà dove ma di sicuro non lì, in quella stanza ed in quel momento. Variz arrivo' a questa conclusione fissando il nano e la sua postura, la sua espressione. Un pesante silenzio calò nella stanza, rotto solamente dai rumori all'esterno di chi stava svolgendo il proprio lavoro.

Barak si alzo' poi con fare lento pesante...quasi come se di colpo la vecchiaia l'avesse colpito rendendolo fragile e legato nei movimenti. Si avvicino' alla finestra dietro di lui ed inizio' a scrutare al di fuori di essa, dando le spalle agli ospiti. Le mani raccolte dietro la schiena raggruppate e tese, le nocche delle mani che mostravano un bianco piu' o meno acceso, in risposta al grado di pressione delle unghie nei palmi.

"Il nostro clan arrivo' qui molti anni fa..." disse senza voltarsi, "Con la forte speranza e convinzione d'aver trovato un luogo ed una nuova casa dove prosperare e ricrearsi un futuro. Per qualche decennio tutto sembrava confermare quanto da noi sperato, il duro lavoro nella miniera ci permetteva d'estrarre abbastanza minerali da assicurarci buoni ricavi dalle vendite. Poi iniziarono i guai e molti dei nostri minatori iniziarono a sparire nei cunicoli...ma questa è una storia che già sapete. Il clima tra noi divenne più teso, il clan si divise in chi voleva andarsene e chi voleva cocciutamente rimanere. Attualmente le risorse minerarie estratte sono al minimo storico...a stento riusciamo a sostenerci."

Morgran intanto decise di distogliere la totale attenzione verso le parole di Barak per guardarsi intorno, allo stesso tempo però, lo volle fare con particolare attenzione a non farsi scorgere dagli altri. Osservo' tutto il cartaceo posizionato disordinatamente sulla scrivania: molti fogli, qualche quaderno ed un paio di libri messi a caso. Tra tutta quella confusione, un particolare attiro' la sua attenzione: un simbolo timbrato su un foglio che aveva gia' visto...scandaglio' velocemente nella sua memoria e lo riconobbe come la firma di una piccola gilda di ladri da poco venuta alla ribalta delle cronache, ma che con particolare violenza si stava facendo sempre più un nome nella Costa delle Spade. Il resto della lettera non era visibile in quanto ricoperta a sua volta da altri fogli. Infine, non cogliendo altri particolari degni di nota, riprese poi quindi a seguire il discorso di Barak.

"Io restai comunque convinto, e lo sono tutt'ora, che possiamo risolvere i nostri problema senza l'aiuto di nessuno...ma Brumin non era d'accordo e decise contro la mia volontà di partire per Neverwinter alla ricerca di aiuto. E questi sono i risultati...sparito anche lui!" Battè i pugni con forza sul davanzale,  la testa china, per poi voltare lentamente la testa verso il gruppo, l'espressione in viso tirata e piena di collera. "Non faro' tanti giri di parole e non so cosa mio fratello abbia visto in voi...ma non mi piacete. Alla prima difficoltà non siete nemmeno riusciti a difendere Brumin, adesso chissà dove. Se siamo qui ancora a parlare, è solamente perchè arrivati a questo punto mi rendo conto che tanto vale darvi una possibilità....tanto peggio di così non può andare." Si rivolse poi con fare distratto al vecchio chierico: "Se questi tuoi amici sono sempre dell'idea, accompagnali in mensa per la cena e poi domani mattina li potrai accompagnare agli ascensori dentro la miniera." Si mise poi seduto a guardare svogliatamente alcuni fogli davanti lui. "Adesso andate, non abbiamo più nulla da dirci, ho molto da fare e non voglio essere disturbato ulteriormente.
La conversazione terminò così, Bantik conosceva i modi rudi di Barak ed era ben conscio che al momento non avrebbe più parlato della questione. Era il momento d'uscire dall'ufficio.

OFF GDR
complimenti a Morgran e ad il suo 20 coi dadi...grande intuizione! 
Alla prossima! 




Commenti