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  GDR Il siparietto della piccola halfling non scompose più di tanto Barak, anzi...a dirla proprio tutta, non alzo' nemmeno lo sguardo dalle sue carte. Di tutt'altro effetto invero ebbero le parole di Morgran, il suo riferimento a qualche possibile o presunto contatto con società di dubbia fama, quanto meno gli fecero alzare lo sguardo verso di lui: a quel punto ricordo' una carta in particolare sulla sua scrivania...forse che lui se ne fosse accorto? D'istinto con il braccio andò a coprire a casaccio le carte davanti lui e con voce piuttosto ferma disse:"  Fratello, non so di cosa tu stia parlando e perchè ti sia passato questo per la testa...ora vai pure, come già detto ho dell'arretrato da sbrigare  ". OFF GDR Accolgo il suggerimento e per velocizzare riporto in breve quanto venuto fuori dal colloquio con Krum. Poco o nulla d'interessante a dire il vero, il nano confermò che dopo lo scatenarsi dei problemi, un paio di volte oltre quella odierna vide

GdR Perla era un pentolone lasciato sul fuoco con il coperchio a chiuderne il contenuto in ebollizione all'interno... stava per esplodere. Quel nano non gli piaceva, non era per nulla come il fratello Brumin,  quella situazione non gli piaceva, non era come se l'era immaginata. Ed ora? Quel nano dai modi arroganti si permetteva anche di dire loro che non gli piacevano? Questo era troppo. Con la gambe larghe, ben piantate a terra, le mani sui fianchi, il busto eretto in modo da sembrare ancora più grande, semplicemente... esplose! " Ma chi ti credi di essere? Eh? Anche tu non mi piaci... tu con questi modi arroganti e spocchiosi... capito? Entreremo in quella miniera, ma non perchè ce lo chiedi tu, ma perchè abbiamo firmato un contratto con tuo fratello, lo faremo perchè ce lo ha chiesto lui. Andremo, ripuliremo le tue amate miniere, ma non lo faremo per te, lo faremo per lui. Capito? E visto che sei così poco preoccupato per tuo fratello... sì è inutile che fai quella facc

  GDR Barak quasi non ascolto' le ultime parole del racconto, la sua mente vagava disperatamente altrove. Lontano chissà dove ma di sicuro non lì, in quella stanza ed in quel momento. Variz arrivo' a questa conclusione fissando il nano e la sua postura, la sua espressione. Un pesante silenzio calò nella stanza, rotto solamente dai rumori all'esterno di chi stava svolgendo il proprio lavoro. Barak si alzo' poi con fare lento pesante...quasi come se di colpo la vecchiaia l'avesse colpito rendendolo fragile e legato nei movimenti. Si avvicino' alla finestra dietro di lui ed inizio' a scrutare al di fuori di essa, dando le spalle agli ospiti. Le mani raccolte dietro la schiena raggruppate e tese, le nocche delle mani che mostravano un bianco piu' o meno acceso, in risposta al grado di pressione delle unghie nei palmi. " Il nostro clan arrivo' qui molti anni fa... " disse senza voltarsi, " Con la forte speranza e convinzione d'aver trov

GdR Quando Barak ebbe finito di parlare calò il silenzio sull'intera stanza ed una sorta di alone nero avvolse tutto quanto. In situazioni del genere veniva naturale puntare lo sguardo alle assi del pavimento ed iniziare a contarne le scanalature, piuttosto che i difetti o comunque qualcosa per far passare il tempo. Questo era quello che succedeva nella normalità. Ma ovviamente la situazione in cui si trovavano in questo momento Morgran Cresta Rossa, Perla Prunospino e Variz, non era una situazione comune; e questo non per colpa della situazione in sè, ma proprio per colpa loro, per il loro carattere, il loro modo di fare, il loro modo di reagire. Ecco che infatti, Morgran, che in cuor suo aveva pensato di essere il più idoneo del gruppo a parlare con Barak, per un'ovvia attinenza razziale, stava prendendo fiato per parlare. Ovviamente non fece in tempo a proferire parola, perchè, intanto, Perla aveva preso la scena. Se Morgran l'avesse potuta osservare, durante lo scambio