StOriE dAi FoRgOttEn rEaLmS

GdR Quando la punta dello stivale incontrò la sporgenza non vista, fu come se il tempo rallentasse e Morgran venisse espulso dal suo corpo. In questa sua forma vide il suo corpo che lentamente perdeva equilibrio, tentava di resistere ed infine finiva rovinosamente a terra. Il tutto terminò quando il suo grosso naso e la curata barba finirono rovinosamente a terra. Si trattava di una figuraccia epocale. Non era finito contro la porta non riuscendo a sfondarla, alla porta non ci era proprio arrivato. La terra era fredda ed essendogli finita anche in bocca, poteva confermare che aveva un sapore terribile. Ferito nell'orgoglio decise che forse era meglio rimanere lì, disteso con la faccia a terra, come se, non incrociando lo sguardo degli altri, gli altri non lo vedessero. La sua mente iniziò a fantasticare sulla possibilità di avvolgere il tempo su se stesso per poter cancellare l'accaduto. Avrebbe voluto conoscere l'incantesimo che ti rendeva invisibile o, come quella storia ...

  OFF GDR Faccio una premessa per spiegare cosa succederà fra poco nel racconto: ho chiesto al prode Shamano di tirare un d20 con prova di forza per Morgran ed il risultato è stato...diciamo non buono, ecco.... GDR Morgran prese la rincorsa, spinse forte sulle gambe corte ma robuste e partì di scatto a testa bassa: il suo intento era sicuramente quello di abbattere la porta con una poderosa spallata. Tutti i nani nelle vicinanze si girarono per osservare cosa stava accadendo e quasi tutti più o meno si chiesero anche il perchè...intanto la rincorsa di Morgran fu strepitosa, tutto molto bello ed eroico... peccato solo per quel maledetto gradino di terra battuta che comparve davanti nei pressi della porta (ehm...ah no, c'era già dite?..): il nano non alzo' del tutto il piede e con la punta sbattè contro al rialzamento; ne conseguì che a seguito dell'urto contro l'ostacolo si sbilanciò fortemente in avanti, riuscendo ancora a compiere un paio di passi seppur con scarso equ...

GdR " E se fosse successo qualcosa a Barak? " sussurrò in seguito alle parole del fabbro nanico. Le parole erano uscite di bocca a Morgran perchè aveva pensato a voce alta. A dire la verità i compagni avevano fatto il medesimo pensiero, perciò quelle parole non li colsero di sorpresa. " E SE GLI FOSSE SUCCESSO QUALCOSA? MA CHE HAI NEL CERVELLO? FERRO? " il tono di voce di Morgran si era alzato improvvisamente e repentinamente. Le parole erano evidentemente rivolte al fabbro. Fatti due passi indietro prese la rincorsa per lanciarsi con tutto il suo peso contro la porta. La voleva buttare giù. Perla che era vicino a lui, proprio come fatto durante la loro fuga dalla prigione, nel sogno indotto dalla Yochlol, fece un passo vicino alla porta, con l'approssimarsi del compagno che stava caricando a testa bassa, allungò un braccio e provò ad girare la maniglia, spingendo la porta verso l'interno. Perla sperava con tutto il cuore che la porta fosse aperta, e che con...

  GDR Era giunta ormai metà mattina, in cielo nemmeno una nuvola ed il sole riscaldava considerevolmente la valle: la stagione più calda era ormai alle porte. Il gruppo si fermo' di fronte alla porta d'ingresso della baracca, intorno a loro i nani erano impegnati con solerzia nelle proprie attività e non prestarono ad essi particolari attenzioni.  Bussarono alla porta ed attesero che qualcuno giungesse ad aprirla...ma invano. Bussarono un'altra volta e con maggior vigore...ma di nuovo, nessuna risposta. Una voce risuono' poi dietro di loro, era quella del fabbro chino sui propri attrezzi: " Se state cercando Barak non so dove potrebbe essere se non lì dentro..."  martellò poi con forza due colpi su una barra d'acciaio, la rimirò soddisfatto del suo lavoro e dopo riprese: " Potrei anche sbagliarmi...io però oggi non l'ho visto uscire da lì e sono particolarmente mattiniero..."  pronuncio' queste parole senza mai alzare lo sguardo verso di ...

GdR L'aria di fuori riempì i loro cuori. Dopo quell'esperienza così tetra, ne avevano bisogno. I lineamenti del viso di tutti quanti si fecero più rilassati. Il pallore lasciò il posto ad un timido colore rosso sulle guance. Si abbozzarono anche dei sorrisi. Era giunta l'ora dei saluti. " Grazie mia signora per il vostro aiuto e le vostre parole. Qualora le nostre parole ci porteranno a  Mithral Hall saremo lieti di incontrare sire  Battlehammer. " Le si avvicinò, allungò la ruvida mano abituata a stringere l'elsa metallica o di legno di un'arma, e con una delicatezza inaspettata prese la mano di lei, la sollevò e, avvicinandola alla bocca baffuta, la baciò con delicatezza. Lasciandola andare aggiunse " Servo vostro ". Poi in disparte si accese la pipa. Perla era rimasta a fianco di Drizzt per tutto il tempo durante tutta la risalita. Un passo guardava in avanti, un passo guardava Drizzt, un passo in avanti, un passo Drizzt e così per tutto il p...

  GDR Drittz e Cattibrie avevano urgenza d'informare Bruenor di quanto successo, il tentativo d'invasione da parte degli elfi drow non era un fatto certamente da sottovalutare. Non se la sentirono però di porre fretta al gruppo, poichè videro ed apprezzarono profondamente la dedizione con la quale Morgran stava sistemando i corpi dei poveri nani caduti. " Seppur burberi ed all'apparenza poco sensibili, il popolo barbuto ha pochi eguali quando si tratta di nobili qualità come il rispetto e la fratellanza " pensò riconoscente Drittz tra sè e sè.  Quando fu tutto terminato, l'elfo drow volle ringraziare calorosamente Morgran per il suo operato, per poi successivamente prepararsi alla risalita. " Se siete d'accordo e vi fa piacere, potreste ripercorrere con noi il sentiero che ci ha portato qui ed uscire insieme da questi cunicoli".  Anche Cattibrie con un largo sorriso rimarcò l'invito ad incamminarsi con loro, espressione che si fece poi più se...

GdR Quando la pantera nera, con movenze feline, si portò vicino al drow la piccola Perla non ne perse un movimento. Sarebbe bastata la sola presenza di quella creatura a lasciarla di sasso, ma quando questa, a seguito delle parole del suo padrone, mutò in una statuetta di onice, non ce la fece più: le si aprì la bocca, in segno di assoluto sbalordimento ed istintivamente allungò la mano, come fanno i bambini quando vedono un gioco che piace loro e si protendono per prenderlo, come se fosse loro. In mano, ovviamente, non strinse la statuetta, ma si ritrovò una freccia che il drow le aveva consegnato in ricordo di quel loro incontro. Sollevò anche l'altra mano e tenne la freccia con entrambi i palmi, senza stringerla, come fosse una reliquia.  In quel momento fu colta da un'illuminazione: quello era chiaramente un segno del destino o degli dei o di qualcuno...ed i segni vanno letti. Quello che aveva ricevuto non era solo un dono, era un simbolo, doveva diventare un simbolo. Lo av...

  GDR " Gwen, puoi andare ora...grazie amica mia " fu così che l'imponente pantera si dissolse magicamente per fare ritorno al suo piano astrale. Riprese poi Drittz: " Era l'ora per lei di tornare nel suo piano d'esistenza, al di fuori del quale non può sopravvivere per troppo tempo  senza conseguenze . " Nel frattempo, fu impossibile per lui non accorgersi degli sguardi interessati della piccola ranger, la cui curiosità pareva rivaleggiare con quella di un altro suo grande amico, anch'esso halfling, dal nome Regis..."spero solo che non abbia la sua stessa ed incredibile capacità di mettersi nei guai"...penso' divertito. Le mise poi delicatamente la sua mano sinistra su una spalla e tirando fuori un freccia dalla faretra di Taulmaril gliela porse: " Tieni piccola ranger, questa è per te...se ti può far piacere un ricordo del nostro incontro ". Le sorrise e poi si rivolse a tutta la compagnia in generale dicendo: "G razie ...

GdR " Porca vacca! " bisbigliò tra sè e sè Perla. Tutte quelle luci e quello scontro magico non l'avevano distratta. Il ritorno alla vita di Morgran non l'aveva distratta. La sparizione della Yochol non aveva spostato di un centimetro il suo sguardo. Era concentrata, sbalordita, rapita da Drittz e la sua pantera. Nella sua piccola testolina stavano succedendo due cose, una legata all'altra. Stava registrando ogni minimo dettaglio, dal taglio dei vestiti del Drow, alle due scimitarre, al colore dei capelli. Stava passando in rassegna ogni più piccolo dettaglio. Lo stava facendo perchè aveva avuto una folgorazione durante la visione della danza e della lotta che costui aveva intrapreso salvandole la vita. Sarebbe diventata come il suo salvatore. Si sarebbe vestita come lui. Stava anche pensando di colorarsi i capelli di bianco per somigliarli. Ed infine, sopra ogni altra cosa, avrebbe voluto una pantera come compagna. Sarebbe diventata una piccola Drittz Do'Urde...